Quando li vediamo in pavè, brillano come se si trattasse di una pietra preziosa. Sembrano andare oltre l'eventuale incastonatura, coprono tutto con il loro riverbero luminoso, arrivano a dare l'illusione di una trasparenza. Sono i marcassiti, e la loro capacità di sostituire pietre preziose persino come i diamanti è stata notata dai gioiellieri all'inizio del 20°secolo, nel momento in cui si è cercato di creare oggetti belli anche per persone non abbienti o comunque non appartenenti alle classi più alte della società.
Un abbinamento intramontabile, sembra essere quello dei marcassiti con l'argento. Oggi capita spesso di trovare pezzi in argento 925 con marcassiti e pietre semi-preziose provenienti dall'Asia, in particolare dall'artigianato indiano e nepalese. Sono pezzi spesso di imponente bellezza e di non indifferente creatività. In Europa e, in generale, in Occidente, tale abbinamento è caratteristico degli anni '30 e '40, quando l'argento 925 fu utilizzato in maniera massiccia nella creazione dei gioielli.
Ho allegato qui immagini di un paio di orecchini in argento 925 e marcassiti firmati Alice Caviness. Un nome tra quelli che maggiormente interessano la mia collezione, raccoglie decenni di creazioni importanti e raffinate. Anche nel suo caso, i pezzi in argento sono caratteristici degli anni '40 e, inoltre, sono spesso firmati "Germany", come lo stato dove la produzione avveniva in tale periodo.
Non mancherò di presentare la creatività di Alice Caviness attraverso i pezzi che più amo. Sui marcassiti, voglio aggiungere che, nonostante siano nati quasi solo come sostituti, hanno una loro bellezza metallica, meno fredda di quella dell'ematite. Collocati a pavé su questi orecchini bombati, appaiono quasi come tante piccole borchie, e sembrano ricordare, contro ogni logica storica, un po' di grinta punk.
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