This is an italian blog concerning Costume Jewelry and vintage jewery collecting. All of the posts are written in italian language, however, if you need any information about these contents, we do speek english! All you need to do is ask. Till then... have fun with the pictures and be welcome!

30 settembre 2010

Questione di texture

Di Castlecliff abbiamo già avuto modo di sottolineare l'originalità e la capacità di superare il proprio tempo (e pure quello presente!) con forme sorprendenti. Molto spesso non sono i colori o le dimensioni ad osare, ma la pura e semplice forma nella sua espressività audace.


Questo ne è l'esempio ideale: un paio di orecchini firmati Castlecliff realizzati in un metallo color oro ma capaci di attirare gli sguardi non meno di un pavé di strass! E' la loro superficie, infatti, a renderli così unici: l'alternarsi di una texture ruvida di fondo al liscio delle sfere che sembrano gocce appena appoggiatevisi ha un che di sorprendente.


Sono due pezzi di dimensioni importanti, ma non esagerate. Riescono, nell'insieme, a raccontare la mancanza di pretesa, l'ironia, a incuriosire ma al tempo stesso a fingersi indifferenti allo sguardo altrui. E' di questo che parlo quando sottolineo la meraviglia delle creazioni di Castlecliff: la magia del massimo nel minimo.

29 settembre 2010

Segmenti di fiori e ornamenti... intorno al polso!

Una caratteristica di molti bracciali realizzati negli anni '40 è la loro costruzione a segmenti, i quali ripropongono una stessa forma o immagine il numero di volte necessarie ad avvolgere il polso. Tali segmenti possono essere piccoli, ma anche così grandi da essere non più di quattro o cinque e bastare per un polso femminile regolare. La comodità è quella di un bracciale che è flessibile, ma anche adattabile alla misura (basti pensare a come si tolgono "pezzi" dei cinturini metallici degli orologi). Qui propongo tre esempi.


Alice Caviness, argento 925 "sterling" dorato, a filigrana, e marcassiti, anni '40


William Hobè, argento 925 "sterling" lavorato a mano, fiori in rilievo, anni '40


Coro, argento 925 "sterling" ramato, anni '40

La spilla danzante di Pomerantz

Ci è già capitato di nominare H.Pomerantz come un nome interessante della Costume Jewelry americana, soprattutto misterioso per il poco materiale che si ha sulla sua attività. Sappiamo che l'azienda ha operato per circa 100 anni (!!!) dalla metà dell'800 alla metà del '900, e che i pezzi di bigiotteria appartengono quasi certamente alla produzione del 20°secolo, con una prevalenza di pezzi degli anni '30 e '40.


Tra i pezzi che ho visto personalmente, e non sono tanti, non ho mai trovato nulla che si somigliasse. Vale a dire, non ho mai potuto evincere uno stile caratteristico o delle tecniche o forme che identificassero il marchio da pezzo a pezzo. L'unico elemento che ho visto ripetersi è la lavorazione stampata come la fantasia di un tessuto, applicata sul metallo: quella che vediamo su questa spilla. Il metallo ha un colore ramato, si tratta forse di ottone, e presenta variazioni di tonalità che, credo, siano volute. Nell'insieme, si tratta di un pezzo leggero, se non fosse per le due figure umane che sono realizzate in un metallo molto più pesante e pieno all'interno.


La linea del pezzo è a dir poco originale: la struttura principale, perfettamente astratta, vagamente riferibile alla forma di un fiocco, regge quattro catenine, come se si trattasse di charms. Troviamo appese quindi due forme allungate, tutte stampate in superficie, perfettamente tridimensionali, e due conchiglie non unite, come se fossero due castagnette. Non "appartengono" alle due figure in basso, ma le accompagnano in qualche modo e producono, seppur in maniera leggerissima, un piacevole suono.


Le figure umane sono due ballerini, un uomo e una donna, ricavati evidentemente da uno stampo, e, come detto prima, realizzati in un metallo più pesante e di colore grigio. Ci si presentano in una posa non statica, ma quasi fosse ripresa da un momento durante la danza. l'uomo è vestito elegantemente, le gambe  non sono in equilibrio. La donna ha una gonna corta, e potrebbe quindi essere una ballerina di danza classica. Naturalmente, l'effetto più particolare è quello della spilla nell'insieme, quando indossata. Perché le castagnette "suonano", e i ballerini "ballano".

28 settembre 2010

Lo splendore e la leggerezza della filigrana

E' una tecnica antica utilizzata nella creazione di gioielli, sia in argento sia in oro massiccio. Si realizza tramite l'intreccio di sottili fili del metallo in questione, quasi si stesse realizzando un ricamo. Infatti, a comporre l'effetto finale, oltre ai fili intrecciati, ci sono solo gli elementi più solidi sui quali tali fili si reggono, e... il vuoto. E' caratteristica, infatti, della lavorazione a filigrana, la luce che traspare, l'aria che passa e diventa parte di della bellezza quasi eterea del pezzo. Un oggetto realizzato in questa tecnica è sempre più leggero di uno composto da un pezzo solido del metallo, ma ha qualcosa di più espressivo e magico.


Questa spilla a forma di farfalla è firmata Alice Caviness Sterling Germany ed appartiene alla produzione degli anni '40 di Alice Caviness. La particolarità della spilla, realizzata con elementi di filigrana su una struttura solida in argento 925, è che le ali della farfalla che la spilla rappresenta si possono muovere e restare ferme nella posizione nella quale vengono collocate.


Sempre di Alice Caviness è questa spilla in argento 925, con al centro una pietra di vetro di colore grigio scurissimo, quasi nero, forse ad imitare l'onice o l'ematite. Rappresenta un fiore, e la filigrana compone i suoi petali. E' un pezzo più leggero di quello precedente, e la filigrana ne compone la maggiore parte.


Questa spilla è tra le più piccole che ho, ed è anch'essa una creazione di Alice Caviness, periodo tedesco. Ho diversi pezzi suoi realizzati con la tecnica della filigrana, perché sono caratteristici del marchio e la filigrana è sempre fantasiosa e bella da vedere. La spilla rappresenta un uccellino ed è sempre in argento 925, precisa e delicatissima.
Gli oggetti realizzati con la tecnica della filigrana hanno un aspetto leggero e delicato, trasmettono eleganza, sono facilmente abbinabili a tutto perché ammorbidiscono qualsiasi stile.

Parola chiave "heart shaped"

E' un'immagine della quale non si può fare a meno: più di una semplice forma perché anche messaggio. E', già di per sé, un simbolo di un'eleganza delicata e romantica, indipendentemente da come viene interpretato. Qui sotto, vi ho postato tre esempi di spille a forma di cuore. Una spilla a forma di cuore non è solo un accessorio o gioiello: è anche il possibile regalo di un innamorato. Infatti molte delle spille a forma di cuore venivano regalate per la festa di S.Valentino o altre ricorrenze romantiche e non.



William Hobé, spilla a forma di cuore in argento 925 "sterling", 1945 circa


Napier, spilla a forma di cuore in argento 925 "sterling" con doratura in superficie. 



Truart, spilla in argento 925 "sterling", prima metà anni '40

Il design e la fantasia di Castlecliff

Castlecliff è forse tra le aziende produttrici di "costume jewelry" che più si sono distinte per l'originalità delle loro linee. Il design sembra essere la parola chiave delle creazioni Castlecliff: mentre sarà raro trovare boccioli e spirali barocche, quasi certamente ogni pezzo, persino il più semplice, sorprenderà per la sua originalità, la sua tendenza naturale ad essere un po' avanti rispetto al proprio periodo.


L'attività dell'azienda,  fondata da Clifford Furst e Joseph Bobley, va dal 1918 al 1977. Il designer principale era William Markle, famoso per aver creato forme intricate e ben costruite, tridimensionali, flessibili. Mi è capitato di vedere diversi oggetti firmati Castlecliff composti da fili di metallo, proprio come questo.


Un altro nome decisamente caratteristico dell'azienda è Larry Vrba, il quale ha disegnato per Castlecliff prima di passare a Miriam Haskell. I suoi pezzi segnano gli anni '70, e sono spesso ispirati a forme originarie dei popoli nativi americani.

27 settembre 2010

Marcassite: sostituto del diamante, amico dell'argento

Quando li vediamo in pavè, brillano come se si trattasse di una pietra preziosa. Sembrano andare oltre l'eventuale incastonatura, coprono tutto con il loro riverbero luminoso, arrivano a dare l'illusione di una trasparenza. Sono i marcassiti, e la loro capacità di sostituire pietre preziose persino come i diamanti è stata notata dai gioiellieri all'inizio del 20°secolo, nel momento in cui si è cercato di creare oggetti belli anche per persone non abbienti o comunque non appartenenti alle classi più alte della società.


Un abbinamento intramontabile, sembra essere quello dei marcassiti con l'argento. Oggi capita spesso di trovare  pezzi in argento 925 con marcassiti e pietre semi-preziose provenienti dall'Asia, in particolare dall'artigianato indiano e nepalese. Sono pezzi spesso di imponente bellezza e di non indifferente creatività. In Europa e, in generale, in Occidente, tale abbinamento è caratteristico degli anni '30 e '40, quando l'argento 925 fu utilizzato in maniera massiccia nella creazione dei gioielli.


Ho allegato qui immagini di un paio di orecchini in argento 925 e marcassiti firmati Alice Caviness. Un nome tra quelli che maggiormente interessano la mia collezione, raccoglie decenni di creazioni importanti e raffinate. Anche nel suo caso, i pezzi in argento sono caratteristici degli anni '40 e, inoltre, sono spesso firmati "Germany", come lo stato dove la produzione avveniva in tale periodo.


Non mancherò di presentare la creatività di Alice Caviness attraverso i pezzi che più amo. Sui marcassiti, voglio aggiungere che, nonostante siano nati quasi solo come sostituti, hanno una loro bellezza metallica, meno fredda di quella dell'ematite. Collocati a pavé su questi orecchini bombati, appaiono quasi come tante piccole borchie, e sembrano ricordare, contro ogni logica storica, un po' di grinta punk.

Variazioni sul tema: Napier e i suoi cerchi d'argento.

Tempo fa ho trovato una spilla in argento sterling firmata Napier, con una forma estremamente semplice ma dal potente effetto estetico. Ho continuato a cercare, e, nel tempo, sono riuscita a trovare altre spille che sembrano variazioni sullo stesso tema.


Nell'immagine successiva, le scanalature, invece che a raggi, come nella spilla precedente, sono arrotondate: si tratta né più né meno che di un vero e proprio effetto ottico: dal vivo, sembra di guardare due "tubi" piuttosto che due cerchi piatti.


Un'altra buffa interpretazione dei due cerchi, è realizzata tramite una piegatura delle due lastre di argento. Le scanalature sono sempre disposte a raggi, come nella prima spilla: ma il corpo è stato lavorato a onde, come se fosse stato danneggiato da qualcosa o come se, al contrario, fosse fatto di un materiale leggerissimo e si muovesse con un soffio d'aria.


L'ultima spilla è accompagnata dagli orecchini coordinati: sono molto fiera di avere questa demi-parure. Nonostante non mi sia facile, poi, nel quotidiano, indossare più di un oggetto insieme (se non si scelgono accuratamente i vestiti da abbinare, l'effetto è generalmente pesante), è bello avere più di un oggetto della stessa linea.


Quest'ultima spilla è, in un certo senso, la più simile alla prima: infatti, le scanalature sono disposte nuovamente a raggi: ma uno dei due cerchio è più piccolo, mentre l'altro è irregolare, con il centro (quello forato, che serve da punto di collegamento) collocato fuori dal centro geometrico.
Ho altri pezzi che fanno parte di questa serie, presto continuerò l'argomento, munendomi, se possibile, di informazioni aggiuntive su queste creazioni di Napier.

25 settembre 2010

Boccioli d'argento, fiori di topazio

Sempre alla creatività di William Hobé appartiene questa imponente spilla d'argento "sterling", a forma di mazzo con lunghe foglie, fiori, boccioli, legato da uno svolazzante nastro. Una luce speciale proviene dai cristalli di vetro, di tonalità topazio citrino e ambra. 


Si tratta di un oggetto pesante, che ha bisogno di una base solida alla quale agganciarsi. Nonostante sia bello da vedere sia in posizione orizzontale sia in verticale, è più facile portare questa spilla in posizione verticale perché tende a tirare il tessuto sul quale è agganciata, rovesciandosi. 
Parliamo nuovamente da un accessorio pensato per un cappotto, come le "fur clips", spille da pelliccia, con due spessi aghi?


Il disegno più simile che ho trovato appartiene a questo brevetto del 1944. Le uniche variazioni sono l'assenza della rosa all'attaccatura del nastro, l'evoluzione del nastro stesso. I cristalli non variano di forma, come accade invece nel pezzo fotografato, e, infine, le foglie sono ordinate diversamente. Le differenze obiettive possono essere dovute alla creatività di colui che ha personalmente realizzato il gioiello. 
Mentre, per quanto riguarda la posizione delle foglie, un'osservazione deve essere fatta: spesso i pezzi così antichi arrivano nelle nostre mani deformati dall'uso, dalle mani che li hanno toccati, dal peso di altri oggetti in mezzo ai quali sono stati conservati. L'immagine del pezzo originale ci suggerisce anche come "sistemarlo" per renderlo più simile possibile all'ideazione originale. Infatti, gli oggetti d'argento come questi sono facilmente malleabili e gli elementi possono assumere la posizione che gli si vuole dare.

24 settembre 2010

William Hobè e la sua "Costume Jewelry"

Hobé viene originariamente fondata a Parigi nel 1887 da Jacques Hobé, l’azienda americana Hobé Cie fu inaugurata nel 1927 a New York da suo figlio, William. Il marchio diventa famosissimo quando comincia a disegnare costumi e gioielli per le “Zigfield Follies”, episodio cui ancora oggi viene associato. Secondo molti, è dovuto proprio a Hobè l'espressione Costume Jewelry, anche se potrebbe trattarsi di una leggenda metropolitana. In ogni caso, l’azienda diventa il più grande fornitore di gioielleria per l’industria teatrale e cinematografica negli anni ’40 e ’50. Le sue creazioni erano pubblicizzate da modelle ed attrici di primo piano. Hobé fu venduta unicamente in negozi e boutiques esclusive. 


Hobè è probabilmente il mio marchio preferito; in particolare modo, i suoi oggetti in argento. Infatti, bisogna sottolineare che la produzione in argento è caratteristica degli anni 40, e la firma "Hobè Sterling" segna il periodo dal 1941 al 1947. Tutti gli oggetti Hobè in argento erano realizzati a mano, infatti, è difficile trovarne due identici. Nonostante gli elementi singoli si somiglino (rose, petali rigati, spirali), ogni oggetto è un'opera d'arte a sé.


Questa è una demi-parure in argento "sterling" (925) con dettagli in rilievo e l'inserimento di grandi cristalli di vetro dai colori pastello: rosa, pistacchio, giallo. Come accade sempre nelle creazioni più grandi, sono i dettagli a fare la differenza: guardate il retro degli orecchini, dove la chiusura è ornata da delicate incisioni di ispirazione floreale, laddove nessuno, oltre a noi, potrebbe mai notarle.


All'interno della chiusura degli orecchini, è presente inoltre un numero di brevetto, "patent number", con il quale deve essere stato registrato o il design degli orecchini o, più probabilmente, il tipo di chiusura. Ho provato a fare tutte le ricerche possibili: il numero non si legge facilmente, quindi ho ricercato tutte e tre o quattro variazioni possibili. Nessuna delle variazioni è risultata un oggetto di gioielleria, da ciò deduco di non aver comunque letto correttamente. Però tutti quanti i risultati erano datati al 1910, il che mi suggerisce che il numero di brevetto, il quale per forza è vicino cronologicamente a quelli da me individuati, si riferisse proprio al meccanismo.

"Unsigned": deliziose creazioni di mano anonima

Spesso, gli oggetti cui più ci affezioniamo non sono riconducibili a un marchio. Non conosceremo mai l'azienda che li ha creati, la mano che un giorno si è posata sul foglio di carta per disegnarli. Eppure, hanno uno spirito proprio, e ci regalano tanta gioia. 


Fa parte della famiglia degli "unsigned" questa simpatica spilla a forma di lepre. Le sono particolarmente affezionata, e sono certa che avesse un sorriso sulle labbra anche chi l'ha immaginata per la prima volta.

H.Pomerantz: un secolo di creatività e mistero


H.Pomerantz produce bottoni e fibbie sin dalla seconda metà dell'800, e l'azienda va avanti per circa un secolo, prima di chiudere. Quasi sicuramente, i pezzi di bigiotteria appartengono alla seconda metà dell'attività dell'azienda, vale a dire, quella del '900.



Tutti gli oggetti che finora ho potuto vedere, firmati Pomerantz, non mancano mai di sorprendere con la loro spiccante creatività e anche raffinatezza. Mi stupisce che di questo marchio si conosca così poco, e che siano difficilmente reperibili i meravigliosi oggetti che ha creato.


Questa splendida spilla è una delle mie preferite, firmata H.Pomerantz Inc N.Y, una delle quattro firme ricorrenti dell'azienda. Ha una chiusura che viene solitamente associata all'uso della pelliccia, in quanto è particolarmente rigida, capace di penetrare in un tessuto duro, e non ha bisogno di gancetto di chiusura, probabilmente impossibile da utilizzare in mezzo alla pelliccia.


Sarebbe interessante fare una ricerca di immagini dell'abbigliamento dei primi decenni del '900, per poter individuare il tipo di abbinamenti che un simile pezzo poteva prevedere. 

Napier: semplice argento, forme squisite

Tra le firme più interessanti che colleziono, c'è senz'altro Napier; avrò più occasioni di parlarne, si tratta di una delle più importanti case di bigiotteria americana, fondata nel lontano 1875. Ora voglio solo condividere questo delizioso pezzo, realizzato in argento "Sterling", vale a dire, il corrispettivo anglosassone del "925" europeo. 


Molti sono attratti dai pezzi luccicosi, vistosi, pieni di pietre o cristalli. Certo, sono d'effetto. Ma per qualche motivo, sono appassionata di forme sofisticate realizzate con un unico materiale. Questo, ne è senz'altro un esempio splendido.


Si tratta di una spilla a forma di "nido", con tanto di rami ben definiti e uccellino piuttosto realistico. Il pezzo è leggero e di gran qualità. 


Non ho mai trovato altri in vendita, come capita con alcune forme più "viste". Sarei curiosa di vederne delle variazioni o pezzi simili, magari più sviluppate o realizzate con l'uso di altri materiali.

La mia collezione

Ho collezionato a lungo bigiotteria e gioielleria vintage e antica, in particolare modo quella americana: parliamo quindi dei grandi marchi come Coro, Monet, Trifari, ed altri. 
Con il tempo, però, mi sono innamorata di alcuni marchi in particolare e ho dovuto limitare la mia collezione solo a determinati pezzi. Quindi, la mia collezione è prima cresciuta, poi diminuita... nell'insieme si può dire che si sia "affinata".
Dopo altro tempo ancora, ho cominciato a voler sapere di più su chi ha prodotto il gioiello che avevo in mano. Infatti, la prima cosa che colpisce è il gusto estetico, i dettagli, i metalli, gli strass, il design, tutto ciò che compone l'oggetto e ne suggerisce la storia e il contesto. Ma non è più bastato: ho dovuto cercare informazioni sull'azienda produttrice o designer, sapere con precisione l'anno di produzione, contestualizzare il tipo di firma sull'oggetto, trovare, perché no, il disegno originale che è stato registrato all'ufficio brevetti e così via.
In questa mia ricerca, inutile dire, mi sono basata su siti internet e pubblicazioni cartacee quasi esclusivamente in lingua inglese. Infatti, nonostante la passione per la bigiotteria vintage americana sia diffusa anche in Italia, il materiale disponibile è scarso e poco approfondito.
Che cosa voglio realizzare? Nulla di eclatante. Un terreno di scambio, tra persone appassionate. 
Provvederò, quindi, con il tempo, a introdurre più informazioni possibili, tra quelle da me raccolte, su questa mia passione, e spero di poter riceverne altrettante da coloro che vorranno farlo insieme a me.
Infine, ogni collezione è fatta per essere vista. Raccogliamo scrupolosamente i nostri amati pezzi, ma poi non sempre abbiamo l'occasione di mostrarli a chi possa apprezzarli. Non resisterò, quindi, a mostrarvi man mano i miei amati gioielli.